SINOSSI
Io Abito… di casa in casa racconta come i vestiti usati possono avere e dare una seconda opportunità. Hanno una seconda vita perché dal cassonetto giallo della Caritas diocesana bergamasca dove vengono buttati, trovano nuove vie di riuso e riciclo, anziché diventare prematuramente rifiuti. Danno una seconda vita perché hanno permesso e permettono ancora a centinaia di persone in difficoltà di riscattarsi attraverso la dignità del lavoro.
Io Abito… di casa in casa dunque è una docustory che narra la filiera etica dei vestiti usati. La racconta proprio tramite le storie dei lavoratori. Persone che sono rinate grazie ad un impiego lungo la filiera. Inoltre il documentario sottolinea l’importanza di fare impresa in modo sostenibile per l’ambiente e per il lavoratore stesso, in particolare in questo periodo di crisi.
Partendo da uno dei 350 cassonetti gialli della Caritas sparsi nella diocesi di Bergamo, Io Abito… di casa in casa porta lo spettatore in giro per la Bergamasca dove tre cooperative sociali e un’azienda privata riciclano giornalmente gli abiti usati. Ma non solo: il docufilm porta anche alla scoperta dei negozi di seconda mano in Polonia, dove è molto sviluppata la cultura del riuso. La storia però si conclude a Bergamo perché la filiera corta ed etica del vestito usato prevede proprio una ricaduta positiva per gli indigenti: con i ricavi, infatti, si sostengono dei servizi per le fasce più deboli della popolazione.
Io Abito… di casa in casa è un documentario raccontato di Raffaele Avagliano e Alberto Orlandi. È stato prodotto dalla cooperativa Ruah (Bergamo), cooperativa Berakah (Pagazzano, Bg), cooperativa Padre Daniele Badiali (Cisano Bergamasco, Bg), Mpt srl (Grassobbio, Bg), in collaborazione con la Caritas diocesana bergamasca e il sito www.equodibergamo.it.
Durata: 20′.
Lingua: italiano.
Anno: 2012.
È distribuito con licenza Creative Commons By-Nc-Nd
Volantino della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti