
La più grande ricchezza che Ruah possiede sono tutte le persone che ogni giorno prestano servizio nelle diverse aree.
Abbiamo scelto di presentare la Cooperativa Ruah a chi ancora non la conosce, chiedendo a dipendenti e volontari di metterci la faccia per presentare sé stessi e l’ambito in cui operano.
Ecco cosa ne è uscito! Buona lettura!

AREA ABITARE

ANDREA BARONI

GIULIA CURTABBI
Ho scelto di collaborare con Ruah attraverso il servizio civile perché volevo rendermi parte attiva di un progetto capace di porre al centro le persone con i loro bisogni. Un punto di forza del mio lavoro è La costruzione di una relazione che assume di volta in volta varie forme rappresenta la parte più arricchente del mio servizio civile.

GLORIA SELINI
Da gennaio 2015 lavoro in Ruah come operatrice all’interno di Casa Amadei, seguendo i 19 ospiti inseriti nel progetto Richiedenti Asilo. Mi occupo dell’aspetto burocratico, legale ed educativo, in collaborazione con i colleghi che lavorano nella stessa struttura in altri progetti di accoglienza.
Sono una persona molto fortunata, perché faccio un lavoro che mi piace molto!
Confrontarmi con persone con storie così diverse e distanti dalla mia non solo mi permette di ampliare i miei orizzonti e conoscere cose nuove, ma mi aiuta anche a ridimensionare la mia quotidianità, a non vivere la mia vita come “l’unico dei mondi possibili”. Penso che da bravi occidentali, questo errore riguardi un po’ tutti noi. Il confronto è sicuramente un elemento fondamentale del mio lavoro: si sviluppa ulteriormente in capacità di flessibilità e di ascolto. Amo il dovermi mettere in discussione per via del mio lavoro. Penso sia una risorsa importante sia a livello personale che di comunità e un buon allenamento per una vita più serena. Dall’altra parte il nostro lavoro è sempre ricco di imprevisti: ciò procura forti stress e tensioni che a volte non è facile lasciarsi alle spalle, anche quando si torna a casa.

FRANCESCA ROVARIS
Questo incarico mi sta piacendo molto, è un lavoro estremamente dinamico, mai uguale a sé stesso, ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da imparare e qualcuno da conoscere o conoscere meglio, sia degli ospiti che delle persone con cui collaboro!
Credo che il punto di forza di questo ambito siano le relazioni. Conoscere persone diverse, scoprire punti in comune e cercare di mettere insieme le diversità come ricchezza! Il punto di debolezza è la mancanza di tempo: costruire relazioni richiede tempo. E spesso non ce n’è. Gli ospiti poi, alla fine del percorso escono, come giusto che sia.

LUCA RIZZI
Ho scelto di diventare socio perché sin dall’inizio ho trovato significati e vicinanze che vanno al di là del semplice ambito lavorativo. Ho incontrato una cooperativa che fa del sogno e della passione la forza motrice del suo operare, che cerca di tramutare in realtà visioni e idee sempre volte all’altro ed alla costruzione di benessere per il territorio, i beneficiari dei nostri progetti ed i lavoratori. E’ una cooperativa che conosce i suoi limiti e le sue difficoltà, che non si chiude, ma accoglie l’altro.

MARINA BONFANTI

AREA CULTURA

NADA CHARARA

ADRIANA PERNA

CECILIA FUSAR IMPERATORE

CARMEN JIMENEZ SINTI

ELENA AMBROSINI
Il primo anno di insegnamento, in una classe di analfabeti, ho dato un temperino in mano ad una ragazza che mi mostrava la sua matita spuntata e, dal suo sguardo, ho capito che non sapeva assolutamente come usarlo….questo episodio mi ha insegnato che in classe non bisogna mai dare nulla per scontato!
Mi piace insegnare alla scuola di italiano perché le lezioni sono sempre uno scambio culturale e non solo un apprendimento da parte degli studenti… ciò mi ha arricchito moltissimo negli anni. L’unica cosa che non mi piace è che diversi studenti spesso “scompaiano” improvvisamente dal corso e non ci sia più l’occasione di incontrarli.

LAURA RESTA

AREA ECONOMIE DI SOLIDARIETÀ

FEDERICA FASSI
Ho scelto di diventare socia di Ruah perché condivido il valore di promuovere il lavorare per l’altro e con l’altro.
Il punto di forza del mio lavoro? Ogni giorno è un giorno diverso, il lavoro non è mai noioso, dai materiali che arrivano (libri, cose di casa, vestiti, mobili) alle persone che lavorano da noi, ai clienti, alle problematiche che si devono risolvere…è un ambiente stimolante!
Siamo un insieme di persone da tutto (o quasi tutto il mondo) che ogni giorno entrano nelle case dei bergamaschi, nelle scuole, negli uffici… e il nostro mercatino è un’altra finestra sul mondo!

LUCIANA LUPATTELLI
Mi chiamo Luciana ho 57 anni e sono originaria di Vetralla, in provincia di Viterbo. Abito a Bergamo da molto tempo e da gennaio 2010 lavoro in Ruah come commessa. Sono responsabile della selezione, dell’allestimento ma anche della vendita nel reparto “Cose di Casa” del Triciclo. Mi piace selezionare gli oggetti che toneranno con una nuova vita nelle case delle persone. Ogni giorno è una sorpresa c’è sempre aria di novità! Ho tante soddisfazioni, solo raramente alcuni clienti non capiscono il lavoro che c’è dietro ad ogni oggetto.

AZZEDDINE GHAIAD
Sin dall’inizio mi è sempre piaciuto questo lavoro per diversi motivi, ma soprattutto perché Ruah lavora con gli immigrati e non per gli immigrati. E’ bello sentirsi parte di un progetto famigliare e rendersi conto dell’importante lavoro svolto ogni giorno. Purtroppo nella frenesia lavorativa di tutti i giorni forse ci stiamo allontanando dalla nostra missione. Sono anche socio Ruah: ormai Ruah fa parte della mia vita ed è la mia seconda famiglia, sin da quando era ancora un’associazione.

AZIZA MANIANI
Mi piace molto selezionare ed allestire gli spazi, oltre ad aiutare e aiuto i clienti a scegliere.
Ogni giorno c’è sempre qualcosa da scoprire tramite gli oggetti ed i vestiti del passato!

BAHIJA KAOUECH

MAMADOU COULIBALY

YACINE MAMINE

MICHELA EPIS

TAHERE GOUEM

GIANFRANCO FANELLI
Buongiorno! Sono Gianfranco ed ho 66 anni. Sono originario di Bari e dal marzo del 2010 lavoro in Ruah come operaio. Sono invalido al 100% perchè ho delle limitazioni fisiche e al Triciclo mi occupo di offrire assistenza alla vendita nel settore casalinghi, supportando i clienti nella scelta e le mie colleghe nel lavoro di tutti i giorni.
Mi piace lavorare in Ruah perché questo mi aiuta a distrarmi dalle varie difficoltà che ho. Inoltre questo incarico mi permette di arrivare alla pensione dignitosamente, sentendomi ancora utile. Mi piace lavorare qui perchè le persone con cui lavoro sono comprensive e attente alla mia situazione. Amo fare lo smistamento dei materiali che ogni giorno arrivano al Triciclo, perché sono curioso e trovo sempre qualcosa di interessante o particolare da esporre. Al Triciclo gli oggetti hanno una seconda vita!

MARIA PAOLA BARCELLA

HASSAN ABDOUMOMEN

MUSTAPHA MEKTALI

IBRAHIM HADJ

AREA RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI

DANIEL CABRINI
In Ruah svolgo due diverse mansioni: sono operatore del progetto S.P.R.A.R. (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) della bassa Val Cavallina e del progetto R.A.R. (Richiedenti Asilo e Rifugiati) in alta Val Cavallina.
In entrambi i casi mi occupo dell’accoglienza diffusa, seguendo gli ospiti in tutte le parti della vita e dell’accoglienza, da quella legale a quella educativa, dalla ricerca di lavoro/tirocini fino ai rapporti con il territorio.
Questo lavoro mi ha permesso di crescere molto sia in ambito professionale che personale. La varietà del lavoro e la novità dello stesso mi tengono sempre sul filo dell’apprendimento e dell’aggiornamento. Chiunque può convenire che in questo lavoro non c’è tempo per annoiarsi.
E’ un lavoro dinamico e interculturale grazie al quale si potranno creare opportunità sia per le persone che provengono da culture lontane, sia per coloro che vivono su questi territori. Stare con persone che hanno bagagli di vita diversi è sempre un fattore di crescita.
E’ difficile far comprendere le enormi difficoltà e criticità di questo lavoro sia agli ospiti, i quali spesso non percepiscono le difficoltà burocratiche e tempistiche, sia alla popolazione, la quale vede nelle persone straniere una minaccia e un costo: si è sottoposti a critica per la maggior parte del tempo.

IVAN CAMPO
Lavoro in Ruah da febbraio 2015, occupandomi del coordinamento nell’area Richiedenti Asilo e Rifugiati, nello specifico dell’HUB di Urgnano e dell’Accoglienza Diffusa. Per spiegare meglio il mio lavoro nel quotidiano, posso dire che coordino le equipe che operano nelle diverse strutture. Mi interfaccio con lo staff di coordinamento dell’area per gli aggiornamenti e le condivisioni; nel territorio dell’Accoglienza Diffusa incontro i rappresentanti delle parrocchie e delle istituzioni civili ed i volontari.
Mi piace davvero lavorare in Ruah: mi sento parte di una squadra attiva che si impegna ogni giorno e sempre di più nel far crescere i progetti di accoglienza in ogni ambito in cui si inserisce.
Il punto di forza di questo lavoro? Il dialogo, il confronto e la possibilità di poter portare anche il mio contributo a livello di idee e proposte. Non sempre però è facile: lavorare con le istituzioni fa sì che ci di debba attenere alle loro tempistiche e alle loro regole.
Perchè ho scelto di diventare socio di Ruah? Perché desidero essere una voce viva all’interno della Cooperativa.

CHIARA DONADONI
Mi piace il mio lavoro: è occasione di incontro di tante professionalità diverse, che arricchiscono la propria. Inoltre mi piace l’idea che stiamo scrivendo un pezzo di storia d’ Italia perché questo afflusso di persone dal mare sta modificando gli assetti politici e sociali del nostro paese. Non mi piace il fatto che più ci si ingrandisce, più si possa perdere l’imprinting di Ruah.
Sono socia Ruah: fin da giovane mi sono ritrovata a condividere gli ideali della cooperativa e sento di aver contribuito in modo attivo alla crescita di Ruah, e Ruah alla mia.

LAURA SINI
Il nostro compito è quello di tradurre attraverso la vicinanza e le strategie di comprensione affinate nell’esperienza operativa la presenza del richiedente asilo nel tessuto sociale dei territori dove ci troviamo ad operare. Del mio lavoro mi piace molto la necessità pratica di porsi continuamente domande, sulla percezione da parte delle persone con le quali lavoriamo, di conseguenza su noi stessi. Non amo invece la difficoltà di trasmettere certe necessità organizzative e, a volte, l’impotenza di fronte ad alcune richieste di aiuto.

MARCO PEROLARI
Il mio lavoro consiste nell’occuparmi delle pulizie, del controllo e dell’assistenza nelle ore notturne presso la struttura. Mi piace molto questo tipo di incarico perché mi permette di mettermi alla prova in svariati ambiti, sia dal punto di vista pratico che dal quello personale. Inoltre, venendo dall’esperienza della Bolivia, che per me è stata molto significativa, continuare a lavorare in ambito sociale mi gratifica molto. Il bello di questo lavoro è che ogni giorno non è mai uguale. E’ unico e speciale, sia nei giorni che si svolgono tranquillamente che in quelli maggiormente impegnativi. Una grossa fatica che incontro è quella, alcune volte, di riuscire a spiegare ai ragazzi ospitati nella struttura che vengono fatti molti sforzi per loro. Presi dalle loro fatiche e dal loro percorso individuale, spesso non capiscono.

MARCELLO DOMENGHINI

GIULIA VISINONI
Se devo esprimere un mio parere sui punti di forza di questo lavoro, come ho scritto nella prefazione della mia ultima tesi di laurea, lavorare in Ruah mi permette di osservare e di entrare in relazione con il Mondo dal mio paese di origine. Vedere e mettere in discussione me stessa attraverso gli altri. Così facendo si respira umanità. Per quanto riguarda invece i punti di debolezza… direi lo stesso del punto di forza: la relazione, oltre a essere l’aspetto migliore e quello che rilascia più soddisfazioni, è anche quello più faticoso!